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Rai, il Pd annuncia battaglia contro Foa: “Faremo di tutto per impedire la sua nomina a presidente”

Il giorno dopo l’annuncio del governo sulle nomine ai vertice della Rai, il Pd passa al contrattacco e annuncia battaglia per impedire la nomina di Foa come presidente. 

«Ricordo gli attacchi al lavoro di #Renzi. Un lavoro prezioso che ha creato posti di lavoro, che ha risollevato l’Italia, che ha donato diritti.

Il #governogialloverde vuole come Presidente #Rai un amico di Putin, un pericolo per la democrazia. Noi non permetteremo questa deriva» scrive su Twitter il senatore Pd Ernesto Magorno. «Ci opporremo in tutti i modi all’elezione di Marcello Foa a presidente della Rai. Ci appelliamo a tutte le forze di opposizione affinché impediscano che un amico di Putin, un giornalista-editore che ha fatto campagne contro i vaccini, diffuso fake news, ingiuriato il capo dello Stato, possa presiedere il servizio pubblico. Come ha detto il collega Faraone, il 1 agosto daremo battaglia» ribadisce il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci. Dello stesso avviso anche il componente della commissione di Viglianza Rai e della Direzione nazionale del Pd, Salvatore Margiotta. «È del tutto evidente che il nome indicato dalla maggioranza di governo per la presidenza della Rai sia inadeguato. Parliamo, infatti, della figura di garanzia che ha il compito di assicurare e tutelare il rispetto del principio del pluralismo dell’informazione. Non può rivestire questo incarico l’autore di ’come si fabbrica informazione al servizio dei governi»

 

«Ho preso la mia decisione, rinfrancato dal fatto che ci fosse consenso unanime attorno al mio nome per la mia carriera giornalistica, per il profilo accademico e non da ultimo per il percorso al Corriere del Ticino, visto come sinonimo di garanzia intellettuale e di indipendenza giornalistica». A dirlo è il presidente Rai indicato dal governo, Marcello Foa, in un’intervista al Corriere del Ticino, del cui gruppo è amministratore delegato. Foa ha confessato che «tutto è avvenuto molto all’improvviso». Giovedì sera «sono stato contattato da Roma e mi è stata chiesta la disponibilità a ricoprire un incarico molto prestigioso in Rai», tuttavia «non era ancora una proposta ufficiale ma un sondaggio di disponibilità». Foa pensava «che la cosa avrebbe necessitato di tempo», invece «venerdì mattina, per il mio stupore, mi è giunta una telefonata nella quale mi si comunicava che c’era consenso unanime sul mio nome e che sarei quindi stato proposto al consiglio dei ministri». Il presidente indicato spiega di aver «dovuto decidere sui due piedi. Sono onorato per come si è sviluppata la vicenda, ma anche colpito e un po’ frastornato».  

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