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Grillo difende il figlio Ciro: «Stupro? Non ha fatto niente, si vede dal video, arrestate me»

«Ormai sono due anni, sono stufo. Se dovete arrestare mio figlio, perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me perché ci vado io in galera». In un video postato sul suo blog, l’ira del garante M5S Beppe Grillo, che prende le difese del figlio Ciro, accusato di stupro di gruppo con tre amici  Il fondatore del Movimento 5 Stelle rompe il lungo silenzio tenuto fino ad oggi sulla scabrosa vicenda che vede coinvolto il figlio e si sfoga via video (vedi sotto). «Mio figlio è su tutti i giornali come uno stupratore seriale insieme ad altri tre ragazzi. Voglio chiedervi, voglio una spiegazione sul perché un gruppo di stupratori seriali, compreso mio figlio, non sono stati arrestati. Perché non li avete arrestati?».

A Grillo è arrivata, via social, la solidarietà di Alessandro Di Battista: «Sei un papà e ti capisco. Spero che tutto si possa chiarire e alla svelta. Immagino siano stati due anni difficilissimi. Coraggio Beppe». E l’eurodeputato Fabio Massimo Castaldo parla di «speculazione mediatica». Sull’altro fronte viene facile la battuta al leader leghista, Matteo Salvini: «Da Grillo garantismo a giorni alterni. Il sabato Salvini è colpevole, il lunedì suo figlio è innocente».

Grillo va all’attacco con la consueta verve che però sul tema non aveva mostrato nei mesi scorsi. «La legge dice che gli stupratori vengono presi e messi in galera, interrogati in galera o ai domiciliari. Sono lasciati liberi per due anni… Perché non li avete arrestati subito?», incalza il garante M5S prendendo le difese di suo figlio Ciro. «Ce li avrei portati io in galera, a calci nel culo. Perché vi siete resi conto che non è vero niente, non c’è stato alcuno stupro. Una persona che viene stuprata la mattina, al pomeriggio va in kitesurf e dopo otto giorni fa la denuncia… Vi è sembrato strano. Bene, è strano». Grillo è un fiume in piena, la sua è una vera e propria arringa fuori dal tribunale. «C’è un video, passaggio per passaggio, e si vede che c’è la consensualità: un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano col pisello così perché sono quattro coglioni, non quattro stupratori». Argomentazioni che rimbalzano talvolta in casi di violenza sessuale e che scateneranno sicuramente durissime reazioni.

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