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Imprensa italiana destaca tragédia ocorrida em escola na cidade paulista de Suzano

A imprensa italiana e europeia noticiou com destaque a tragédia ocorrida na cidade de Suzano, na grande São Paulo, onde um tiroteio deixou 10 pessoas mortas na Escola Estadual Raul Brasil. Os dois adolescentes autores dos tiros usaram um revólver calibre 38 e uma arma medieval semelhante a um arco e flecha.

Veja a repercussão nos principais jornais italianos:

CORRIERE DELLA SERA: Almeno otto persone sono state uccise oggi, mercoledì 13 marzo, nella scuola statale Professor Raul Brasil, a Suzano, nella regione metropolitana di San Paolo, dopo che due adolescenti incappucciati hanno fatto irruzione all’interno della struttura sparando all’impazzata. Lo rendono noto i media locali, citando informazioni confermate dalla polizia militare. I due assalitori, Guilherme Talci Monteiro di 17 anni e Luiz Henrique de Castro di 25, si sono suicidati dopo la strage. Almeno uno dei due era un ex alunno della scuola. Avevano «negli zaini manufatti simili ad esplosivi», che ora saranno analizzati, oltre a «machete» e «arco e frecce». Le vittime erano studenti, sei, e impiegati, due, della scuola.

LA STAMPA: Almeno dieci persone sono morte in una sparatoria in una scuola di Suzano, vicino a San Paolo, in Brasile. Secondo i media brasiliani, due adolescenti avrebbero aperto il fuoco all’interno dell’istituto, uccidendo anche dei bambini, prima di suicidarsi. La polizia militare invece ha dichiarato ad AFP che «una persona è entrata nella scuola e ha sparato a varie persone». Il bilancio dei morti include i due assalitori. Secondo la tv GloboNews, tra le vittime ci sono cinque bambini e un impiegato della scuola. Anche il sito di informazione Uol riferisce che «due persone, probabilmente degli adolescenti, sono entrati nella scuola con la testa coperta da un cappuccio, sparando» e aggiunge che ci sono anche 17 feriti. Le sparatorie nelle scuole in Brasile sono relativamente rare. GloboNews ha diffuso delle immagini di numerosi genitori riuniti davanti alla scuola, mentre attendono con ansia notizie dei figli.

LA REPUBBLICA:  Due ragazzi incappucciati irrompono in una scuola alla periferia di San Paolo e iniziano a sparare. Cadono uno, due, poi otto persone. Restano al suolo. In tutto, alla fine saranno dieci i morti: un insegnante, sei studenti, un impiegato e anche i due killer che si sono suicidati. Secondo quanto riferito dal quotidiano Folha de S.Paulo, sono Luiz Henrique de Castro, 25 anni, e Guilherme Taucci Monteiro, 17 anni, ex alunni della scuola. Scappano come possono. Si sottraggono alla pioggia di proiettili che colpiscono vetri, sbrecciano muri, armadi, porte, banchi. La polizia ha trovato una pistola calibro 38, un arco con frecce, esplosivi e bottiglie molotov. La nuova Columbine brasiliana avviene poco dopo le 7 di oggi a Suzano, città di trecentomila abitanti nell’area metropolitana della capitale finanziaria del Paese. Juliano Simões de Santana abita vicino alla Raul Brasil, una scuola primaria e secondaria con classi di corso di lingue: “Vivo in una casa accanto. Ho sentito degli spari, poi grida seguite da un forte trambusto”,  ricorda l’uomo, “sono corso dentro la scuola e ho visto tutti quei corpi di bambini riversi, sangue per terra e sulle pareti, i funzionari e professori che fuggivano urlando”. Il governatore dello stato di San Paolo João Doria ha proclamato tre giorni di lutto. I due killer sono entrati nella scuola durante l’intervallo. Gli studenti – la scuola ha oltre mille iscritti – in quel momento stavano facendo merenda. Armati di un revolver calibro 38, di una balestra munita di frecce, di un’ascia e di alcune bottiglie molotov, affrontano il settore della secondaria, svuotano tre caricatori (18 colpi) e uccidono 6 studenti, un insegnante un impiegato amministrativo. Ne feriscono altri 11. Prima di entrare sembra abbiano aggredito il concessionario di un’autofficina vicina alla scuola e lo abbiano ferito gravemente. Poi, dopo il primo massacro, si sono diretti verso il settore dell’istituto di lingue. Ma qui non hanno potuto continuare perché il professore con gli alunni si erano barricati in un’aula.I due avrebbero a quel punto rinunciato a proseguire e si sarebbero suicidati. Avevano anche un pacco con dei fili elettrici, forse un ordigno. I due vivevano nella stessa strada, erano amici e il più piccolo, dicono i vicini, non aveva avuto guai con la giustizia e non sembrava particolarmente aggressivo.

 

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