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MARINA CASTROVILLARI: “Santa Sindone”

Dal 10 aprile a Torino è in corso l’Ostensione della Sacra Sindone e si potrà ammirare il lenzuolo di lino fino al 23 maggio. La città si prepara a questo evento da molto tempo ormai e i risultati si vedono in questi giorni. Molti sono i volontari che aiutano i pellegrini, curiosi e turisti, inoltre è anche forte la presenza delle forze dell’ordine, della protezione civile e del pronto soccorso, che garantiscono la sicurezza di tutti. Domenica è previsto l’arrivo di papa Benedetto XVI: per l’occasione si sta allestendo il palco papale nella meravigliosa cornice di piazza San Carlo (il salotto di Torino). La città si è preparata egregiamente per affrontare questo evento che ha portato fino al 26 aprile un milione di pellegrini che aumentano ogni giorno di più.

 

Brevi cenni storici. Le prime testimonianze relative alla Sindone risalgono alla metà del XIV secolo, quando Geoffroy de Charny depose il Lenzuolo nella chiesa da lui fondata nel 1353 nel suo feudo di Lirey in Francia, non lontano da Troyes. Nel corso della prima metà del ‘400, a causa dell’acuirsi della Guerra dei cento anni, Marguerite de Charny ritirò la Sindone dalla chiesa di Lirey (1418) e la portò con sé nel suo peregrinare attraverso l’Europa. Finalmente ella trovò accoglienza presso la corte dei duchi di Savoia, alla quale erano stati legati sia suo padre sia il secondo marito, Umbert de La Roche. Fu in quella situazione che avvenne, nel 1453, il trasferimento della Sindone ai Savoia, nell’ambito di una serie di atti giuridici intercorsi tra il duca Ludovico e Marguerite.

Il 14 settembre 1578 Emanuele Filiberto di Savoia trasferisce il lenzuolo sacro dalla Francia a Torino. La Sindone restò qui dove, nei secoli seguenti, fu oggetto di numerose ostensioni pubbliche e private. L’ultima fu organizzata per il Giubileo del 2000 quando ci fu l’ostensione più lunga, 72 giorni, dal 12 agosto al 22 settembre.

 

La Sindone è un lenzuolo di lino, tessuto a spina di pesce delle dimensioni di circa m. 4,41 x 1,13, su cui è possibile riconoscere l’immagine di un uomo che riporta delle ferite, dovute a maltrattamenti e torture, compatibili con quelle descritte nella Passione di Cristo. La tradizione vuole che questo sia il lenzuolo in cui venne avvolto Gesù una volta deposto dalla croce, per la sepoltura. Vi è un forte dibattito sull’autenticità della Sindone, l’opinione è divisa tra chi sostiene la sua autenticità e chi ritenga che sia un falso. Negli anni sono stati svolti numerose prove, di carattere differente sul lenzuolo, alcuni esempi sono: esame dell’immagine, esame del sangue, esame medico-legale, confronto con i ritrovamenti archeologici di sepolture ebraiche, etc.

Uno dei più significativi, la tecnica del Carbonio 14, è stato svolto nel 1988 dai laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo. Questo test aveva come scopo la datazione radiometrica del telo e questa è stata attesta tra il 1260 e il 1230, indicando così una possibile falsità della Sindone. L’attendibilità del test è stata messa in discussione da coloro che credono fortemente alla sua autenticità , come per esempio l'AMSTAR (The American Shroud of Turin Association for Research), un'organizzazione scientifica che si dedica alla ricerca sulla Sindone di Torino. Questa ha annunciato il 19 gennaio 2005 che la prova del carbonio 14 avvenuta nel 1988 non sarebbe stata effettuata sul lenzuolo funebre originale, ma piuttosto su una zona ritessuta della Sindone, producendo così una datazione errata, la zona prelevata per l'analisi avrebbe infatti contenuto fili di lino del lenzuolo originale intrecciati a fili di cotone successivamente aggiunti. Tale tesi è stata tuttavia successivamente smentita, avendo gli esperti che hanno effettuato i lavori di ripulitura del 2002 escluso la presenza di rammendi o toppe sul telo.

In passato la Chiesa Cattolica si era espressa prima in senso negativo rispetto all’autenticità, poi ribaltò il suo giudizio accreditandone la veridicità. Oggi non si esprime ufficialmente ma ne autorizza il culto, come reliquia o icona della Passione di Cristo. Diversi pontefici hanno espresso il loro personale convincimento sull’autenticità, come papa Giovanni Paolo II e papa Pio XI.

Probabilmente il dibattito sulla sua autenticità non avrà mai fine, nonostante le prove e i test, in quanto, coloro che credono nell’autenticità della Sindone troveranno sempre un motivo per smentire e mettere in discussione le tesi contrarie e viceversa per coloro che credono che sia un falso.

 

Marina Castrovillari é italiana e vive em Turim, na Itália. É correspondente da Rádio Italiana.

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