«Sono disponibile, non posso sottrarmi alla responsabilità». Con queste parole Giorgio Napolitano ha reso nota la propria decisione di accettare la ricandidatura a presidente della Repubblica. La richiesta era partita in mattinata dal Pd, ed è stata accolta con entusiasmo da Pdl, Lega e Scelta Civica, che si sono uniti attorno al nome del capo dello Stato, mettendo da parte – nel caso dei montiani – il sostegno ad Anna Maria Cancellieri.
La decisione di Napolitano arriva poco dopo la quinta fumata nera. Dopo la bocciatura di Prodi, il Pd ha chiesto al presidente – già interpellato da Berlusconi – di accettare di ricandidarsi e una delegazione dei Democratici salita al Quirinale ha chiesto ufficialmente la sua disponibilità ad essere rieletto. Napolitano si è preso qualche ora di tempo per decidere, ma la risposta è arrivata prima delle 15, quando inizia la sesta votazione. Ma a questo punto, cambiati completamente i termini della questione, i gruppi parlamentari punterebbero a chiedere uno slittamento del voto in modo da permettere ai grandi elettori di riunirsi alla luce degli sviluppi.
Intanto il Colle manda una nota: da Pd, Pdl, Lega e Scelta Civica è stata espressa «la convinzione che – nella grave situazione venutasi a determinare – sia altamente necessario e urgente che il Parlamento possa dar luogo a una manifestazione di unità e coesione nazionale attraverso la rielezione del presidente Napolitano». In ambienti parlamentari di diversi partiti si manifesta ottimismo, secondo quanto si apprende, sul sì dell'attuale capo dello Stato al possibile bis.