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Imprensa italiana noticia com destaque a morte do comunista e ex-ditador de Cuba, Fidel Castro

O ex-presidente comunista e líder da Revolução Cubana Fidel Castro morreu anos 90 anos de idade. Sua morte está entre os principais destaques dos veículos de comunicação da Itália e da Europa.

 

O "Corriere della Sera" noticiou: Fidel Castro, líder máximo ed ex presidente di Cuba, è morto. Il leader rivoluzionario che conquistò il potere sull’isola nel 1959, rovesciando la dittatura di Fulgencio Batista, aveva 90 anni. Lo ha annunciato poco dopo la mezzanotte di venerdi (questa mattina in Italia) il fratello, Raúl Castro, attuale presidente dell’isola. «Il comandante in capo della Rivoluzione cubana è deceduto stasera alle 22.29», ha annunciato Raúl con voce tremante. «Il corpo di Fidel Castro sarà cremato nelle prossime ore», ha aggiunto Raúl, concludendo con lo slogan tanto amato dal fratello maggiore: «Hasta la victoria, siempre».

 

Já o piemontês "La Stampa", destacou: Fidel Castro, eroe per la sinistra nel mondo e dittatore sanguinario per i nemici, è stato protagonista di una piccola isola caraibica per quasi sessant’anni, sulla scia della sua tenace battaglia contro la maggior potenza del mondo, gli Stati Uniti. Nato a il 13 agosto 1926 a Biran, figlio del proprietario terriero spagnolo Angel Castro e della cubana Lina Ruz, ha studiato prima nei collegi La Salle e Dolores di Santiago de Cuba, poi, dal 1941 al 1945, a L’Avana, nella prestigiosa scuola gesuita di Belen, periodo che incide fortemente nella sua formazione culturale, così come in quella del fratello, Raul. Qualche anno dopo la laurea in legge si candida alle presidenziali, progetto subito frustrato per il golpe del 10 marzo di Fulgencio Batista. La sua risposta è l’assalto alla Caserma della Moncada, il 26 luglio 1953. Per Fidel fu un disastro: i ribelli vennero catturati e 80 di loro fucilati. Catro è condannato a 15 anni di prigione e, nella sua difesa finale, pronuncia il famoso discorso su «La storia mi assolverà», in cui delinea il suo sogno rivoluzionario. Dopo il carcere, amnistiato, va in esilio negli Usa, poi in Messico: è qui che conosce Ernesto Guevara. Insieme al Che, Raul ed altri 79 volontari, nel’56 sbarca nell’isola a bordo del Granma. Il gruppo, sorpreso dalle truppe di Batista, viene decimato: in 21 riescono a rifugiarsi nella Sierra Maestra. I due anni di guerriglia mettono alle corde il dittatore. Il 1/o gennaio 1959, i barbudos entrano trionfalmente a L’Avana. Castro lo fa qualche giorno dopo. 

Fino al trionfo della revolucion, l’isola viveva del commercio con Washington. Dopo la presa del potere di Fidel, il paese divenne un campo di battaglia della guerra fredda. Cuba riesce comunque a resistere al duro embargo americano e ad un attacco militare, quello della Baia dei Porci, organizzato dalla Cia formato da cubani reclutati all’estero. È poi stata al centro della crisi dei missili nel 1962 che ha rischiato di trascinare il mondo in una guerra nucleare mondiale. 

Forte di un inossidabile carisma e affascinante capacità oratoria, Fidel è stato per decenni il `nemico numero uno´ di Washington: con il risultato che, mentre accresceva la sua dipendenza dall’Urss, appoggiava i movimenti marxisti e le guerriglie in America Latina ed in Africa, diventando tra i leader del movimento dei Paesi non Allineati. 

Nel frattempo, si sposa con Dalia Soto del Valle. Hanno cinque figli: Alexis, Alexander, Alejandro, Antonio e Angel. Il lider maximo, con una vita privata nella quale realtà e mito s’intrecciano, è sopravvissuto a dieci presidenti Usa e – ha più volte ricordato – a 600 attentati. Perfino nel crepuscolo del suo mandato, Fidel e il sistema politico cubano sono riusciti nel bene e nel male a resistere alla disintegrazione socialista e al crollo dell’Urss nel ’91. Per i cubani, Castro è stato il Comandante, oppure semplicemente Fidel, sul quale sono state costruite tante storie: «non dorme mai», «non scorda nulla», «è capace di penetrarti con lo sguardo e sapere chi sei», «non commette sbagli». Castro ha d’altro lato esibito una devozione per le cifre e dati, nascondendo caratteristiche come il pudore e lo scarso interesse, raro per un cubano, per la musica e il ballo.Ha sempre avuto una salute di ferro fino all’improvvisa e grave emorragia all’intestino avuta al rientro di un viaggio dall’Argentina poco prima di compiere 80 anni. Malato, dopo aver delegato il potere al fratello Raul – prima in modo provvisorio il 31 luglio 2006, poi definitivamente nel febbraio 2008 – ha così cominciato il conto alla rovescia verso la fine di una vita leggendaria. L’era di Fidel si scioglie lentamente, in mezzo a una nuova Cuba ogni volta più `raulista´, tra una serie di riforme economiche e la mano ferma del potere sul fronte politico: di sicuro una transizione, la cui portata è però difficile da capire. La data chiave della nuova era è il 17 dicembre 2014: quel giorno, a sorpresa e con la mediazione di Bergoglio, L’Avana e Washington annunciano il `disgelo´ bilaterale. Fidel assiste da lontano al `deshielo´, ogni tanto scrive qualcosa ribadendo concetti quali la `sovranità nazionale´ e il `no all’impero´. Ma in sostanza a dettare il ritmo dei cambiamenti ormai è Raul. 

Con lunghi periodi di assenza dal pubblico, i limiti al suo mandato Fidel li aveva fissati nel 2003, dirigendosi ai cubani: «Rimarrò con voi, se lo volete, finché avrò la consapevolezza di potere essere utile, se prima non lo decide la stessa natura. Né un un minuto prima né un secondo dopo».

Conhecido como "Comandante" pelos cubanos, Fidel era personagem de várias histórias e boatos. "Ele não dorme", "ele não esquece de nada", "é capaz de te penetrar com o olhar e descobrir quem você é". Fidel sempre teve uma saúde de ferro, até quando enfrentou uma hemorragia intestinal durante uma viagem à Argentina aos 80 anos de idade. Em 31 de julho de 2006, os problemas de saúde provocados pelo avanço da idade o fizeram delegar temporariamente o poder a seu irmão Raúl. Em fevereiro de 2008, Fidel renunciou oficialmente ao cargo de presidente cubano e, desde então, era o principal conselheiro do Partido Comunista e do novo governo. A era Fidel Castro vem se dissolvendo pouco a pouco, enquanto uma nova Cuba surge devido a uma série de reformas econômicas e da retomada das relações bilaterais com os Estados Unidos, rompidas há mais de meio século. Fidel assistia a tudo isso de longe, mas não deixava de fazer suas análises em artigos publicados no jornal oficial cubano "Granma". A fragilidade da sua saúde já tinha provocado boatos sobre sua morte várias vezes nas redes sociais.

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