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Morto Aleotti, patron della Menarini

È morto a Firenze Alberto Sergio Aleotti, patron del Gruppo farmaceutico Menarini. Nato a Quattro Castella di Reggio Emilia il 4 marzo 1923, nel 1964 era entrato in Menarini come direttore generale. La notizia della morte è stata data dai figli, Lucia e Alberto Giovanni ai quali da qualche anno aveva lasciato la presidenza del Gruppo.

leotti ha trasformato una piccola azienda italiana di poche centinaia di dipendenti in una multinazionale, che nell'arco di 50 anni, conta ora oltre 16.000 dipendenti, e una presenza in oltre 100 paesi al mondo. Subito dopo il diploma in ragioneria, Sergio Alberto Aleotti entrò nell'azienda municipalizzata «Farmacie Comunali Riunite» di Reggio Emilia, laureandosi a 23 anni in Economia e Commercio. Trenta anni prima della nascita del servizio sanitario nazionale, grazie al profitto delle Farmacie comunali, il Comune emiliano iniziò a fornire l'assistenza farmaceutica gratuita a ventimila poveri. Grazie a quest'esperienza venne chiamato in numerose città per avviare il servizio delle farmacie comunali. In questa veste conobbe Giorgio La Pira che lo volle a Firenze. Nel 1964 Mario Menarini gli chiese di assumere la Direzione generale della propria azienda che Aleotti scalò, nel corso degli anni, fino a prenderne la guida, dando il via al processo di internazionalizzazione e alla nascita di una sezione di Ricerca & Sviluppo. L'azienda dalla 352esima posizione arrivò al primo posto nella classifica dei fatturati delle industrie farmaceutiche italiane.

Tra le sue principali battaglie quella per il brevetto sui farmaci: nel 1978 arrivò alla presidenza della Farmindustria, ricevendo dall'allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, la nomina a «Cavaliere del Lavoro». Nel 1986 venne chiamato alla vicepresidenza della Associazione europea dell'Industria Farmaceutica, la «Efpia», e fino al 1990 ne fu presidente, e poi vicepresidente, prima di guidarla dal '92 al '94, della Federazione mondiale delle Industrie Farmaceutiche, la «Ifpma». Numerosi i riconoscimenti nazionali e internazionali tra i quali, nel 2004, quello della Facoltà di Farmacia dell'Università di Genova che gli conferì la Laurea honoris causa in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, la prima che la Facoltà ha conferito nei sui oltre cento anni di storia, e la Grosses Verdienstkreuz (la Gran Croce al Merito), dalla Repubblica federale di Germania.

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