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Nomeação de Lula como ministro, gera péssima repercussão nos principais jornais italianos e europeus

A nomeação de Lula, como ministro da Casa Civil, feita pela presidente Dilma Rousseff está gerando uma péssima repercussão nos principais veículos de comunicação da Itália e da Europa.

 

O jornal "Corriere della Sera" destacou o seguinte: "Lula sfida i magistrati e i milioni di brasiliani che hanno sfilato contro di lui nel fine settimana e decide di tornare al governo. Tratta con la presidente in carica Dilma Rousseff un’alchimia che cerca di risolvere alcuni problemi ormai insormontabili: alla fine viene nominato ministro della Casa Civil, una sorta di premier del governo, coordinatore dei rapporti con i partiti alleati. Per l’opposizione e molti commentatori è un sotterfugio: sarà lui il vero leader del Brasile in quel che resta di questa fallimentare legislatura della Rousseff, tra una crisi economica profonda e la Tangentopoli locale che sta spazzando via il sistema da lui messo in piedi all’inizio dello scorso decennio. Una sorta di commissario. E Dilma? «D’ora in poi sarà una regina d’Inghilterra, ha deciso di rinunciare a governare» è uno dei commenti più diffusi".

 

Já o "La Stampa" noticiou: Lula entra nel governo Rousseff come ministro della Casa civile, un superministero a cui spetta il coordinamento dell’attività di governo. Lo ha annunciato il capogruppo alla Camera del Partito dei lavoratori, Alfonso Florence.

L’ex presidente avrebbe scelto di rompere gli indugi degli ultimi giorni ed entrare nella squadra di governo per mettersi al riparo dai giudici della Mani Pulite brasiliana, che hanno chiesto il suo arresto preventivo, e per rivitalizzare l’azione del governo, alle prese con la peggiore crisi economica da tre decenni e con una crisi politica sfociata nella richiesta di impeachment da parte delle opposizioni.  

L’annuncio ufficiale, atteso ieri, era slittato per la concomitanza con lo scoop di un settimanale che aveva anticipato alcune dichiarazioni del senatore “pentito” della tangentopoli brasiliana, secondo il quale Lula e Dilma avrebbero tentato di ostacolare le indagini. Le imponenti manifestazioni contro il governo e in favore dell’impeachment e la decisione del giudice, Maria Priscilla Ernandes, che ha scaricato la responsabilità della decisione sulla richiesta di arresto di Lula nella mani del suo più accanito accusatore, il giudice Sergio Moro, avrebbero dunque convinto l’ex presidente-operaio a tornare nel palazzo di Planalto, dove ha governato dal 2003 al 2010. 

L’incarico ministeriale metterebbe Lula al riparo dalle indagini del pool di Curitiba che ha scoperchiato il vasto giro di tangenti a politici e imprenditori con soldi prelevati dalle casse dell’azienda petrolifera statale Petrobras. La competenza delle indagini nei confronti dei ministri in carica spetta infatti ai giudici del Supremo tribunale federale, di nomina politica. Lula dunque si troverebbe di fronte giudici nominati da se stesso o da Dilma, visto che da oltre 13 anni il governo è saldamente nelle mani del Partito dei lavoratori.

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