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ARIANNA CASALE, ANDREA ROSADA E MARINA CASTROVILLARI: “La Civilta’ Romana”

La città di Roma è stata fondata intono al 754-753 a. C. Nel suo assetto urbanistico si è sempre espresso un grande ordinamento razionale.

La concezione urbanistica romana deriva da quella greco-ellenistico, dove le strade sono nella maggioranza rettilinee e sono disposte in modo formare una scacchiera. I due assi principali sono il cardo maximus (da nord a sud) e il decumano maximus (da est a ovest), le altre strade sono tutte parallele a questi due assi principali. Nel punto di incrocio fra il cardo e il decumano si apriva la piazza principale della città, il centro politico e religioso.


Questo impianto non si ritrova però nella Roma di età reppublicana e imperiale, perché è nata dall’unione di vari insediamenti che occupavano i colli e le ville dell’area. Lo schema cardo-decumano si ritrova invece in molte città costruite dai Romani, come ad esempio Torino.

L’arte romana, rispetto a quella greca ed etrusca, si sviluppa successivamente, probabilmente perché i romani erano maggiormente dediti alla conquista di nuovi territori che non allo sviluppo di una propria arte.

L’arte romana ha una caratteristica principale: la funzionalità, politica e sociale. L’opera d’arte è: politica, propagandistica, esalta la virus, la tenacia e la grandezza di Roma.

La massima espressione dell’importanza della civiltà romana la si può trovare in architettura, l’arte con la maggior funzionalità. Il costruito rappresenta l’importanza di una civiltà agli occhi del mondo intero, la qual cosa è ammirabile ancora oggi visitando Roma e le città da lei costruite.

Sviluppano la tecnica edilizia partendo da tecnologie utilizzate nella pratica comune all’epoca, come l’opus quadratum per la realizzazione di muri.

La grande scoperta dei romani fu però il cemento (calce e sabbia miscelati). Spesso il composto veniva versato tra due muri laterali di sostegno, che potevano essere formati con materiali e tecniche differenti come: pietre di forma irregolare (opus incertum), oppure blocchetti a forma di piramide con il vertice inserito orizzontalmente nel conglomerato cementizio (opus reticulatum).

Nell’età di Augusto (I secolo a. C. – I d. C.) si introdurrà l’utilizzo del laterizio, opus latericium, mattone di argilla cotto in fornace.

Molto importante è segnalare il fortissimo uso dai parte dei romani del sistema costruttivo dell’arco, della volta e della cupola.

OPERE DI UTILITA’ PUBBLICA

Vista la grande espansione romana sul territorio si rendevano necessarie nuove opere pubbliche che collegassero le diverse regioni, attraverso un nuovo sistema urbanistico fatto di realizzazione di infrastrutture primarie e secondarie.

Viene realizzata una grande rete viaria, dove il sottosuolo era formato da una massicciata di pietre e terra ben compressa, mentre il rivestimento superiore era formato da un mento di pietre di forma poligonale. La via Appia è un esempio delle strade realizzate dai romani e ancora oggi esistente.

Connessi alla realizzazione delle strade ci sono i ponti, per superare i corsi d’acqua. La tecnica utilizzata è quella dell’arco e della volta.

Sempre nelle opere  di urbanizzazione non si può non segnalare l’acquedotto romano e la cloaca maxima (fognatura). Ancora oggi per le vie di Roma è possibile ammirare la struttura ad archi dell’acquedotto romano. 

 

  

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