Avrebbe potuto essere il giorno della verità per la corsa al Colle. Invece anche la quarta votazione per il nuovo presidente della Repubblica si è conclusa con un nulla di fatto. Nonostante l'abbassamento del quorum a 504 voti, nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta necessaria per l'accesso al Quirinale.
Romano Prodi, messo in campo dal Pd dopo il fallimento dell'opzione Marini, non è riuscito a coalizzare attorno a sé un numero sufficiente di «grandi elettori». L'ex premier, tuttavia, dovrebbe restare in campo: l'idea è che nelle votazioni di sabato sul fondatore dell'Ulivo possano convergere anche i consensi di Scelta Civica, che per tutta la giornata di venerdì ha proposto in alternativa il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri.
Il Movimento 5 Stelle è rimasto invece fermo sull'ex garante della Privacy,Stefano Rodotà. Non ci sono state sorprese da parte dei franchi tiratori, che nella fattispecie potevano essere solo di parte grillina o montiana, visto che il centrodestra e la Lega hanno deciso di non prendere parte al voto in segno di protesta e anche per rendere palesi eventuali defezioni all'interno degli altri gruppi. Tutto, insomma, è rimandato di altre 24 ore.