Notícias

Pandev, atacante da Inter, conta sobre os coros racistas que sofre nos estádios

O racismo nos estádios da Itália vem, a cada momento, aumentando, e desta vez quem fala a respeito do assunto é o atacante Pandev, ex-Lazio e, atualmente, na Inter.

 

Leiam em italiano a entrevista feita pela jornalista Laura Bandinelli do jornal La Stampa

 

Pandev: "Cori razzisti negli stadi? Mi urlano zingaro, ma me ne frego"

 

Il macedone dell'Inter: «Da Lotito molte cattiverie e sempre alle spalle»

 

Goran Pandev, camminando per Milano in quanti le hanno chiesto di vincere il derby?

«Pochi. Qui si ragiona in maniera diversa. Quando giocavo nella Lazio c’erano tifosi disposti a perdere anche dieci partite o uno scudetto pur di battere la Roma. Inter e Milan pensano in grande, vogliono scudetto e Champions League. Una partita non basta».

 

A Roma, però, si è tolto delle belle soddisfazioni.

«Tante. Negli ultimi derby, poi, avevo pure iniziato a segnare».

 

Milito, Kakà e Ronaldinho subito in gol alla loro prima stracittadina. Le tocca fare lo stesso…

«Magari! Sarebbe fantastico, anche perché questa partita ha un grande valore per la classifica».

 

L’Inter l’ha pescata in Macedonia quando aveva diciassette anni, poi l’ha lasciata andare.

«Sono tornato più maturo, conosco il calcio italiano e adesso sono all’altezza di un grande club».

 

Ricorda un derby Primavera?

«Sì, una vittoria per tre a zero in una semifinale. Però non mi chiedete se ho segnato. Ho un vuoto di memoria».

 

Altri ricordi di quegli anni?

«Quando sono arrivato a Milano mi hanno spedito subito a scuola. Cinque ore di lezione, una prigione. Allora ho chiesto: ma sono qui per studiare o per giocare a calcio?».

 

Poi è arrivato da Lotito e ha sentito parlare latino.

«Non l’ho mai sentito…».

 

La cosa più cattiva che le ha detto?

«In faccia niente, alle spalle tante cose. Ma è un argomento che non vorrei più affrontare. Troppe bugie, ho sofferto davvero».

 

Più facile che arrivi Ledesma o Kolarov?

«Fosse per me, li vorrei alla Pinetina tutti e due».

 

Dicono che, per giocare nell’Inter, abbia rifiutato offerte importanti e più remunerative.

«Era la mia priorità, anche mia moglie e i miei genitori mi hanno indicato questa strada».

 

Adesso guadagna tre milioni di euro l’anno. Se ripensa alle stagioni all’Ancona e a La Spezia che cosa le viene in mente?

«Giravo con una Opel Corsa e Rapaic mi dava una mano. Ma anche l’Inter è stata generosa. Dove non arrivava l’Ancona, c’era sempre Moratti…».

 

Negli stadi cantano «Non ci sono negri italiani».

«Il razzismo fa male e non c’è giustificazione per simili comportamenti. Anche a me urlano spesso zingaro ma a

differenza di Balotelli io me ne frego».

 

Pandev fa rima con Pancev. Qualche tifoso è preoccupato. Se lo ricorda Darko Pancev?

«Certo, e che faceva di male?».

 

Sbagliava un sacco di gol…

«Veramente io mi ricordo reti bellissime segnate con la Stella Rossa e non solo. Sarò quel Pancev…».

 

Tra poco nascerà il suo primo figlio. E se le dicesse che tifa Milan perché hanno vinto più Champions League?

«Mio figlio è già interista… e la Champions può vincerla anche l’Inter».

 

Chi toglierebbe al Milan, se potesse?

«Ronaldinho, adesso come adesso è il numero uno».

 

Le piace Mourinho?

«L’avevo visto solo in tv e devo dire che di persona è ancora meglio: uno vero».

 

Cosa le ha detto quando l’ha vista per la prima volta?

«Vai in campo e divertiti, sei arrivato nel posto giusto».

 

Nell’Inter non esiste un’identità italiana. Com’è stato possibile con tanti stranieri creare un gruppo così unito?

«Sono tutte brave persone e tutti abbiamo lo stesso obiettivo, vincere. E poi, sia chiara una cosa, sul campo parliamo italiano».

 

Delio Rossi si è buttato in una fontana per un derby vinto. Mourinho?

«No, non mi sembra il tipo. E poi a Milano l’acqua è troppo fredda».

Mostrar mais

Artigos relacionados

Fechar

Adblock detectado

Por favor, considere apoiar-nos, desativando o seu bloqueador de anúncios